In questa mia, ora più che mai, bella città, la street art, per tanto tempo demonizzata, diventa portavoce di etica oltre che di estetica.
E non succede solo nelle zone centrali, dove da tempo ormai abbiamo imparato ad apprezzare come opere d’arte permanenti, lavori pensati concettualmente e di vero interesse artistico.

Mi riferisco invece, per citare i miei preferiti, ai progetti dei cinquanta artisti che si sono occupati di dipingere 150 centraline agli angoli delle vie, ispirati dai lavori di Pao e Bros già famosi da decenni. Ammettiamolo, distratti dalle tante iniziative del fermento creativo artistico, spesso non vediamo alcune note di bel recupero e ce ne accorgiamo magari perché ce le fanno notare amici visitatori più sensibili a questi dettagli.

Com’è successo per il Gucci Art Wall, tra Garibaldi e Moscova, , uno spazio utilizzato da big dell’arte contemporanea, come un’enorme tela urbana di 176 metri quadrati, nella parete visibile venendo da Piazza XXV Aprile verso Largo La Foppa e che dal 2017 racconta periodicamente l’immaginario di Gucci sottendendo al prodotto un messaggio specifico, come quello in corso, ad esempio, sull’identità di genere.

Quello che ora vi voglio segnalare non è in centro, e proprio per questo più significativo, ma a Buccinasco. Si tratta di un murales dedicato a Peppino Impastato in occasione dell’anniversario della sua nascita, richiesto dall’Assessorato come iniziativa contro le mafie. L’arte al servizio della causa come manifesto di civiltà e di non rassegnazione, cosa di meglio per sensibilizzare le coscienze? Andate a vederlo è bello e le parole unite al ritratto sono emozionanti.

Cambiando completamente contesto urbano, invece per chi fosse diretto a New York, suggerisco un passaggio sulla 5th Avenue, per vedere la nuova opera di Virgil Abloh per Louis Vuitton alta 12 piani che riproduce una figura umana, come un enorme ologramma è visibile solo da un punto preciso della strada segnato dallo stesso Virgil con una X sul marciapiede. Assolutamente magica!