COMUNICATO STAMPA

Indagini neocostruttiviste IX” è il titolo della collettiva curata da Simona HeArt e Giorgio Lodetti ospitata, dal 20 giugno al 10 luglio, nella bellissima cornice della storica libreria Bocca al numero 4 della Galleria Vittorio Emanuele II a Milano.

Locale storico della Regione Lombardia dal 2006, Bottega storica del Comune di Milano dal 2005 ed eletta dal FAI (Fondo per l’Ambiente italiano) luogo del cuore nel 2007, la Libreria Bocca ospiterà diversi artisti per ripercorrere il movimento artistico del “Nuovo Costruttivismo”, che riassume la sua essenza nel manifesto ufficiale apparso per la prima volta a Milano nel 1998, dove si legge: “L’arte è al punto del non ritorno…Viviamo tempi difficili, la massa si riflette nell’oro…Arte come progetto di vita“.

L’artista milanese Massimo Marchioro parteciperà con tre opere: Energia, Luce e Profondità. L’artista parte da una riflessione sulla quotidianità e la sviluppa attraverso l’uso di forme geometriche e forti contrasti cromatici. Il nero, colore base di tutte e tre le opere, rappresenta con i suoi movimenti continui, la frenesia della vita di tutti i giorni che ad un certo punto viene spezzata da linee rette che simboleggiano una via di uscita: Energia, Luce e Profondità la percorrono pian piano fino ad esplodere nella loro completezza. L’artista in questa trilogia di opere utilizza una tecnica mista dove il supporto in legno viene ricoperto con cera bitumata dipinta con colori acrilici. L’opera è completata da inserti di plastica e acciaio.

Indagini neocostruttiviste IX
Dove | Libreria Bocca – Galleria Vittorio Emanuele II, 4 Milano
Quando | 20 giugno – 10 luglio (Inaugurazione 20 giugno ore 18.00)
Ingresso libero

Massimo Marchioro

Classe 1977 Massimo Marchioro si sente poliglotta. Parla a tutti perché parla con il colore. Scambiando delle idee e delle sensazioni, viaggiando brevi o lunghi viaggi interrotti dai grafismi, sospesi dai tagli, sperduti nelle sfumature.  Un artista il cui estro nasce da dentro, che lavora costantemente all’evoluzione del suo stile, non per rivendicare necessariamente l’originalità nell’espressione, ma per ricercare un linguaggio multisensoriale in cui le vibrazioni si infiammano per esprimere calore, odore, sapore. La chiave non è immaginare ma interpretare, per impossessarsi dell’idea di un soggetto, rielaborarla e tradurla con il linguaggio di un privato e personale sentire. L’uomo, pur non essendo presente nelle opere, è forte nel pensiero, nel gesto pittorico. È l’uomo che vive nella città, che percorre i fili sempre più spesso presenti nei quadri. Nel ricordo dei numerosi viaggi, nelle modulazioni e suggestioni che trasportano in una dimensione interiore, nelle sue passioni. Ed è così che si scoprono allusioni ad un universo indomito interiore che cerca il dialogo nel suono della campana tibetana o nell’ascolto del corpo di una posizione yoga. E si intuisce che interpretazione e improvvisazione appartengono allo stile creativo dell’artista Marchioro che, al contrario, nella vita di tutti i giorni è molto metodico.