Essendo un gentlemen, o almeno ci provo, non finisco la frase. Purtroppo però, come ben sappiamo, il periodo delle vacanze per molti dei nostri amici a quattro zampe significa abbandono. Non è mia intenzione divulgarmi su quanto sia sbagliato e orribile abbandonare il proprio amico a quattro zampe ma vorrei, attraverso un’analisi artistica, evidenziare quanto importante sia stato nella storia e quanto lo sia oggi il rapporto che instauriamo con i nostri animali e nello specifico i cani.

Cani e arte

Ho pensato di scrivere questo post agganciandomi ad una mostra di cui avevo sentito parlare ma che a causa di impegni non sono riuscito ad andare a vedere. Comunque l’ho segnata nel mio taccuino in modo che se dovesse mai replicare non me la farò sfuggire. La mostra dal titolo “Cani in posa. Dall’antichità ad oggi”, ospitata nella bellissima cornice de La Veneria, è stata la prima grande esposizione in Italia sul tema del cane nell’arte.

Ma facciamo un passo indietro. Se ci fate caso, le prime tracce canine le troviamo addirittura nelle pitture rupestri, dove verosimilmente ad essere raffigurati erano i lupi. Nell’antico Egitto il Dio Anubi, la divinità addetta a proteggere la Necropoli, aveva sembianze canine. Nel corso del tempo si trovano diverse testimonianze sul forte legame tra l’uomo e il cane.

Da Leonardo Da Vinci con il suo “studio sul cane” a La Venere di Urbino di Tiziano dove accanto alla Venere che riposa nel letto trova posto un cagnolino, da Picasso nell’opera “ragazzo con cane” (1905) a Cassius Marcellus Coolidg con la serie di cani che giocano a pocker (piccola curiosità, un quadro di questa è stato venduto da una casa d’aste inglese alla cifra record di 658mila dollari), sono tanti gli artisti che si sono cimentati in dipinti e sculture con protagonista il miglior amico dell’uomo.

Avrei potuto integrare questo post con il mio punto di vista su chi abbandona i cani ma mi limiterò solo a dire: “Se abbandoni il tuo cane sei una ….” E sì intendo proprio quello a cui state pensando!