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Finalmente le giornate si stanno allungando. Ce ne siamo tutti resi conto, ma soprattutto possiamo già godere dell’esplosione della natura che in questi giorni ha beneficiato di una fantastica quanto straordinaria temperatura.

Senza rendermene conto anche il mio modo di usare il colore ne viene influenzato. Dipingere con la luce della primavera accende i colori di rinnovata freschezza e confesso che ha su di me un particolare impatto emotivo. La luce in fondo non è solo il modo per avere una speciale visione di un oggetto, di un paesaggio, di un viso. La luce in pittura è da sempre un linguaggio, un modo di portare messaggi emotivi e culturali, con una forma di comunicazione immediata. La luce e per contrapposizione l’ombra, creano la tridimensionalità che è il risultato tra il contrasto di zone chiare e zone scure riempite dalle ombre. Questo permette non solo tecnicamente di dare profondità, ma soprattutto di creare delle sensazioni e trasmettere concetti fondamentali. La luce in un dipinto ha tanti significati, religiosi, umani, spirituali ma anche naturalistici. E’ la gioia, la speranza, un temporale, ma anche il bagliore di una candela o il riflesso della luna.

Ogni artista ha un suo modo per ricreare una forte luminosità, attraverso l’uso di colori puri, l’abolizione del nero nelle ombre, l’utilizzo dei colori freddi. Pennellate, tratteggi, spazi. Nel mio caso molte volte la luce arriva da un materiale estraneo che spesso introduco per dare forza al messaggio, che la ferma e la riflette nel dipinto, inserendosi nell’insieme come se la catturasse dall’esterno. Questo mi piace particolarmente, perché le parti in luce diventano più intense e il loro significato viene esaltato, mentre le parti in ombra diventano più buie e quindi anche più drammatiche.

La luce è il veicolo del significato sia esteriore che interiore di un’opera e solo se colpisce chi la guarda, riesce a trasmetterne il concetto.